Camera di Madline Kureji

E, secondo piano

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  1. kokoro.lilium
     
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    E6jLp Madline Kureji

    [Continua da Corridoi del dormitorio]

    La scena fu comica.
    Mad aveva sconvolto Alam così tanto che lui si era distratto... lasciando cadere i libri in testa all'intruso.
    - Ma sì, alla fine gli sta bene... - pensò mentre lo accompagnavano a sedersi.
    "Mamma che male... Beh, meglio che vada." sentenziò. "Non vorrei disturbarvi oltre... magari avete altre cose da fare, voi piccioncini."
    E, massaggiandosi la testa, se ne andò.
    - Uff, che situazione... - borbottò Mad tra sè e sè, ma... non riusciva a spiegarsi perchè aveva ceduto così velocemente alle provocazioni di quell'idiota.
    Perchè l'aveva baciato? Arrivò ad una sola conclusione: perchè voleva.
    Non aspettava altro.
    Andò a chiudere la porta, poi posò la rosa sulla scrivania, si avvicinò all'amico e lo abbracciò.
    - Mi sento stanca... - disse. Poi riflettè sul fatto che magari Alam poteva prenderlo come un invito ad andarsene, così aggiunse: - Ma mi piacerebbe se tu rimanessi qui ancora un pò....
    Si sentiva strana, come se tutto stesse prendendo una piega diversa, nuova... strana.
    Decise che doveva chiarire la situazione. E una volta per tutte.
    - Alam, cosa siamo, noi due? - chiese, sperando ardentemente che l'amico capisse a cosa si riferiva.
     
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    Alam Wincester
    Il ragazzo stava brontolando dal dolore ma era soltanto una piccola botta, presto sarebbe guarito del tutto.
    Dopo poco si alzò dalla sedia e se ne andò, ancora dolorante - ah finalmente se n'è andato, devo dire che ha un bel carattere ... - esclamò il ragazzo che non potè fare altro che tirare un sospiro di sollievo per la decisione che il compagno aveva preso.
    Seguì il ragazzo fino alla porta per poi vederlo sparire subito dopo, in quell'istante la tensione accumulata negli attimi precedenti sparì di colpo, come se quel gesto rappresentasse una sorta di liberazione per lui.
    - ce ne siamo liberati finalmente ! - borbottò di fronte al piccolo commento dell'amica per poi passarsi una mano sulla fronte, non sapeva perchè ma quella situazione lo stava facendo riflettere su molte cose gli altri li vedevano come una coppia, ma sarà veramente così ? lui aveva sempre visto il rapporto che c'è tra lui e Mad come una sorta di profonda amicizia possibile che il loro rapporto, ora, andasse al di là della semplice amicizia ? e anche il fatto che, prima, quando Mad lo aveva baciato, che erano da soli, non sentiva più l'imbarazzo che sentiva inizialmente lo aveva fatto riflettere e, forse, l'intervento di quel ragazzo gli aveva fatto un pò di luce dentro di se e gli aveva fatto capire che Mad era importante per lui.
    Quando sentì la porta della stanza chiudersi, Alam tornò in sè, realizzando che era ancora in camera dell'amica - beh è normale, è mattina e poi siamo stati fuori tutto questo tempo ... è normale che ti senta stanca - appena smise di parlare, gli occhi del giovane vampiro si spalancarono, non per imbarazzo, beh forse un pochino di imbarazzo c'era, ma più che altro non si aspettava una richiesta del genere dall'amica - che le prende ? forse è confusa per quello che è successo prima con quell'impiccione ? - Alam interpretò così quella richiesta ma ciò che lo sconvolse più di tutto era la domanda che l'amica gli fece poco dopo.
    Sapeva dove la ragazza voleva andare a parare ed era giunto alla conclusione che dovevano chiarire le cose, così che almeno potessero trovare insieme le risposte che, forse, stavano cercando entrambi.
    Respirò profondamente, come se stesse cercando le parole giuste per rispondere a quella domanda, almeno per lui, importante - sai, anche io ci stavo pensando in questo momento .... - cominciò il ragazzo con sguardo serio, ma dolce - ecco .. credo che possiamo definirci una coppia affiatata ... ci capiamo al volo, anche attraverso un solo sguardo, una cosa che dei semplici amici non fanno - esclamò il ragazzo, non sapeva perchè ma la parola " coppia " gli era uscita spontanea, senza troppi tentennamenti e troppo imbarazzo.
    Rimase ad aspettare una risposta dell'amica, non sapendo come avrebbe interpretato la sua risposta.
     
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  3. kokoro.lilium
     
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    E6jLp Madline Kureji

    L'imbarazzo che Mad aveva provato fino a poco prima era del tutto svanito.
    Sentiva che Alam le era vicino e si sentiva... a casa. per la prima volta dopo duecento anni si sentiva miracolosamente a casa.
    Senza dire nulla, poichè lui aveva già detto tutto, lo prese per la mano e lo fece sedere sul letto, lei gli si sedette affianco e gli appoggiò la testa su una spalla.
    Si sentiva felice e stranamente sollevata, anche se la questione non era ancora del tutto chiusa.
    Sapeva però di dover dare tempo al tempo.
    Le cose belle diventano brutte se fatte di fretta... era una frase che sua madre le diceva sempre.
    Mad era così serena che avrebbe potuto rimanere così per altri due secoli, a discapito di Alam.
    Era tranquilla e il nervosismo che fino a poco prima la stava divorando se n'era andato, lasciando solo una traccia evanescente nel profondo del suo cuore, lì dove si annegano i ricordi negativi.
    Ripensò a come era iniziata tutta quella giornata...
    Un incontro in biblioteca, nulla di più. Eppure lì, dove ancora si trovava la sua giacca smarrita, era nato qualcosa di nuovo.
    un sentimento forte, un sentimento profondo.
    Pian piano gli occhi della stanca Mad si chiusero e lei si appisolò accanto all'amico. Chissà che avrebbe pensato, se se ne sarebbe andato o se sarebbe rimasto lì fino al risveglio dell'amica.
    Mad non capì mai come avesse fatto ad addormentarsi proprio in quel momento, ma probabilmente fu a causa di tutte le emozioni e della fatica di quel giorno memorabile.
     
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    Alam Wincester
    Gli attimi che lo separavano dall'eventuale risposta di Mad furono come 50 coltellate al petto.
    Sentiva il suo corpo irrigidirsi e la tensione salire sempre più.
    La risposta non arrivò, Mad non disse una parola a riguardo, inizialmente non sapeva come interpretare quel gesto, forse una rispota negativa ? forse l'aveva ferita in qualche modo ? non sapeva proprio che cosa pensare ma il gesto dell'amica gli chiarì tutto.
    Non si ribellò, anzi, si lasciò trascinare dall'amica, seppur con uno sguardo un pò insicuro, sul letto sedendosi accanto a quest'ultima che appoggiò la testa sulla sua spalla.
    Era la prima volta che gli capitava di rimanere da solo in camera di una ragazza e la cosa lo faceva stare un pò a disagio, non nervoso, ma si sentiva un pò impacciato, forse era perchè si trattava proprio della camera di Mad ? - sarà anche per quello che è successo prima - o almeno Alam la buttò giù così ma, in cuor suo, sapeva che il motivo principale era quello.
    - uff ... certo che oggi ne abbiamo passate di cose eh ... - ruppe quel silenzio che si era creato, quel silenzio che stava diventando un pò imbarazzante per lui, ma quando si accorse che Mad non gli rispondeva voltò lo sguardo verso di lei e solo allora notò che si era praticamente addormentata sulla sua spalla - oh ... che faccio ? la sveglio oppure no ? - rimase ad osservarla non sapendo che fare ma optò di lasciarla stare, aveva tutte le ragioni di questo mondo ad essere stanca e così rimase lì senza muoversi o parlare, per paura che la ragazza si svegliasse, rimase a lungo con gli occhi aperti, cercando di non addormentarsi e in quel lasso di tempo ripensò a tutto ciò che gli era capitato quel giorno che sembra essere durato un'eternità, almeno per lui, ma poi, anche per lui, la stanchezza prese il sopravvento senza che se ne accorgesse, senza che potesse fare nulla per impedirlo, e si addormentò.
     
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  5. kokoro.lilium
     
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    E6jLp Madline Kureji

    Era tutto bianco, la neve copriva ogni cosa.
    Eppure Mad, che camminava a piedi nudi, sentiva uno strano tepore provenire da dentro di lei.
    Ogni passo faceva sì che la neve calpestata si sciogliesse e le bagnasse le piente dei piedi.
    In mezzo alla neve c'era una rosa, rosso sangue, la più bella che avesse mai visto.
    D'improvviso qualcuno la chiamò e lei alzò lo sguardo.
    Non lontano da lì, Alam, vestito anch'esso di bianco, sorrideva e la chiamava scherzosamente, incitandola ad andare da lui.
    Mad fece un passo nella sua direzione quando si sentì chiamare da un'altra voce.
    Spostò lo sguardo.
    A destra, non molto distante da Alam, William se ne stava in piedi, vestito di nero, come i suoi capelli, e con quei suoi occhi gliaciali la guardava.
    Mad non fece neanche in tempo a collegare le idee, che subito sentii un'altra voce e, spostando lo sguardo alla sinistra di Alam, vide Atasuke vestito di fiamme, che le mostrava il suo sorriso sadico.
    Mad indietreggiò e, pian piano, iniziò a correre.
    Più correva, più le sembrava di andare in contro al pericolo.
    Non riusciva più a smettere di correre e piano piano tutto il ghiaccio trasformato in acqua la sommerse e lei si ritrovò a nuovare in un mare gelido, con la rosa che la pungeva e le si aggrovigliava intorno.
    Poi, prima di venir sommersa dalle acque, gridò.
    Aprì gli occhi.
    Era ancora nella sua camera, nel suo letto, e quello era stato solo un incubo.
    Accanto a lei Alam dormiva beato.
    Potevano essere passate al massimo un paio d'ore non di più.
    Si girò su un fianco e guardò l'amico. Come dormiva bene... probabilmente lui non stava avendo incubi.
    Decise di svegliarlo, così gli mise una mano sul braccio, accostò la bocca al suo orecchio e gli sussurrò: - Alam... sono Mad, svegliati...
    Poi tornò a guardarlo, attendendo una reazione.
     
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    Alam Wincester
    La stanchezza accumulata quel giorno e tutte le emozioni che aveva provato, forse non era in grado nemmeno lui di spiegare come potesse essere successo tutto questo in un solo giorno.
    Non si era nemmeno accorto di essere calato in un sonno profondo, di essersi addormentato, probabilmente perchè si sentiva bene, si sentiva al sicuro come se quella stanza lo stesse abbracciando e lo stesse cullando, come farebbe una mamma con il suo bambino, forse era per questo che si era addormentato.
    Stranamente non sognò, o almeno non fece brutti sogni, dormì tranquillamente come un bambino, non ricordandosi nemmeno di non essere nella sua stanza e che Mad, nel frattempo, si era svegliata.
    - mhhh ... - un semplice mugolio uscì dalle sue labbra al suono di quella vocina che, piano piano, lo stava chiamando, come se volesse rompere il suo sonno.
    Tranquillamente riprese a dormire ma poi, come un lampo, si ricordò di tutto quello che era successo precedentemente, del ragazzo impiccione, della conversazione avuta con Mad dopo che lui se ne andò, e si ricordò che non era proprio nel posto " giusto ".
    - eh ? ... ma ... - esclamò, ancora un pò assonnato, - oddioooo !! - i suoi occhi apparvero quasi sconvolti quando poi si girò verso l'amica che lo aveva chiamato poco prima - scusami, mi sono addormentato ... - non sapeva per quanto aveva dormito, pochi minuti, poche ore, - non volevo, che sbadato ! .. non volevo svegliarti e così mi sono appisolato anche io - ammise umilmente mentre una mano andava sopra alla testa, in segno di colpevolezza.
     
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  7. kokoro.lilium
     
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    E6jLp Madline Kureji

    Mad osservò perplessa e un pò intenerita l'amico che mugugliava per non svegliarsi.
    - Dai, Al... - gli sussurrò con un filo di ironia sulle labbra.
    Quando l'amico si svegliò e saltò a sedere, la sua faccia sconvolta fece ridedere Mad che si sentiva ancora rintronata.
    - Oh, Al, non preoccuparti... anzi, grazie per tutto... per non avermi svegliata, intendo... - farfugliò.
    Era così imbarazzata che a malapena riusciva a guardarlo in faccia.
    - Eravamo proprio stanchi... - disse. - Ma quanto abbiamo dormito?
    Mentre attendeva una risposta, si allungò a sistemare i capelli scompigliati dell'amico.
    Poi si alzò in piedi ed si andò a specchiare nello specchio appeso alla parete.
    Quasi non le prese un colpo. I capelli disordinati, i vestiti stropicciati, uno sbaffo di trucco... era ridotta da schifo.
    Molto velocemente si aggiustò e tornò dall'amico.
     
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    Alam Wincester
    Con il volto ancora ricoperto dal sonno rimase alquanto stupito, diciamo strano, nel vedere l'amica ridere di gusto.
    Si era scusato, è vero, ma questo non era servito a farlo stare meglio, di fargli passare quell'imbarazzo che, in un'istante, lo aveva colpito.
    Avrebbe voluto dire qualcosa ma l'imbarazzo gli aveva immobilizzato la bocca.
    Sospirò girando la testa prima a destra e poi a sinistra, non sapendo proprio che cosa dire o fare per far passare quel momento di imbarazzo che, forse, stavano provando entrambi - oh non c'è di che ... - borbottò, aveva percepito chiaramente l'imbarazzo della ragazza ma preferì non dire nulla di più per non peggiorare le cose, lo sguardo che seguiva attento la mano dell'amica che si andava a posare sui suoi capelli per metterglieli a posto.
    La domanda dell'amica lo attirò - chissà che ore sono ? - mentre cercava con lo sguardo un'orologio nella camera per sapere che ore erano ma approfittò, poi, del fatto che Mad si andò a sistemare per recarsi alla finestra della camera e spostare la tenda - oh caspita !!! - i suoi occhi si spalancarono, come se all'esterno avesse visto una creatura mostruosa o roba simile - è già il tramonto ! - incredibile, avevano dormito così tanto ed era quasi ora di andare a lezione - abbiamo dormito così tanto ?! -
     
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  9. kokoro.lilium
     
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    E6jLp Madline Kureji

    L'esclamazione di Alam la fece sobbalzare.
    - Cosa?! Come può essere il tramonto? - esclamò correndo ad affiancarlo.
    Aveva ragione, il sole stava sparendo e di lì a poco sarebbero dovuti andare a lezione.
    Ma quanto abbiamo dormito?, pensò esterrefatta.
    D'un tratto ricordò di un particolare molto più importante di quanto pensasse.
    - La giacca! - esclamò. - La giacca della mia divisa è ancora in biblioteca!
    Si fermò un istante a guardare l'amico, poi si riavvicinò allo specchio, si diede un ulteriore sistemata, pronta per andare a lezione, e si lisciò i vestiti sgualciti.
    - No, no, no, no, no... - sussurrò mentre si pettinava freneticamente i capelli. - Io non posso fare tardi a lezione....
    Poi si girò e guardò l'amico.
    Neanche lui era poi così ordinato... beh, d'altronde cosa pretendeva dopo aver dormito così tanto?
    Senza cercare il suo consenso, gli si avvicinò e gli diede un'altra sistemata ai capelli, gli aggiustò il colletto della camicia e, allontanandosi per squadrarlo da lontano come avrebbe fatto un'artista con la sua opera d'arte, sorrise.
    - Ora va meglio - sentenziò piegando la testa di lato.
    Poi si girò ed uscì di tutta fretta dalla camera, lasciando la porta aperta per far uscire anche l'amico.

    [Continua in Biblioteca]
     
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8 replies since 21/11/2011, 13:56   191 views
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